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Isola Capo Rizzuto, Borgo e Chiesa di San Marco

Isola Capo Rizzuto, Borgo e Chiesa di San Marco

Dopo le incursioni saracene del 1510 e del 1517, il nobile napoletano costruì il castello e fece cingere di mura il nucleo centrale della città. Simbolo di Isola Capo Rizzuto è la Porta Magna, detta anche in gergo popolare Porta di Terra, sormontata dalla torretta del famoso orologio, che divide il borgo medievale dalla zona moderna.

A pochi passi dalla Torre dell’Orologio, è possibile visitare la Chiesa di San Marco, anch’essa edificata dal barone Ricca. 

L’edificio, non di grandi dimensioni, ha la facciata molto semplice, con copertura a capanna sormontata da una piccola bifora contenente la campana.  Il portale d’ingresso, opera di maestranze locali, si presenta in pietra eseguito a bassorilievo con putti, motivi ornamentali agresti e completato con lo scudo stellato della casata dei Ricca. L’interno della chiesa è ad unica navata.  Delle antiche suppellettili non è rimasto molto tranne il fastoso sarcofago in pietra del Barone Ricca. Tale monumento si presenta bello e imponente, alto circa 4 metri, in alto reca il motto del Barone “Alto pensiero me fa volare”. Il sarcofago è tutto istoriato con foglie, frutti, putti due dei quali reggono lo stemma dei Ricca. Sul coperchio è riprodotto un soldato, poco più giù un falco con le ali spiegate poggia su un braccio curvo chiuso in armatura mentre sulla base sono presenti teste di angeli, un’alabarda spezzata, una testa di uomo con cimiero, un teschio e vari motivi agresti.

 L’epigrafe posta sulla tomba recita “Giovanni Antonio Ricca figlio di Troilo e di Beatrice Caracciolo, barone della città di Isola, dopo molte invasioni turche, perchè la città non venisse del tutto distrutta, eresse col proprio denaro dalle fondamenta queste mura e fortificazioni nell’ anno 1549. Con la medesima sollecitudine nell’anno 1525 durante l’occupazione di queste terre da parte dei francesi creò per questo territorio marittimo un presidio militare, pose termine alle invasioni nemiche, riportò all’ordine la cittadina di Le Castella che si era ribellata al potere imperiale. Fece, mentre era ancora in vita per la conservazione sua e dei suoi successori, questa tomba e questo tempio”.

Sempre all’interno della chiesa si può ammirare il bellissimo coro ligneo del secolo XVII, fatto eseguire da artigiani napoletani, da Mons. Francesco Marino, Vescovo di Isola dal 1682 al 1715. Il coro in legno di noce è composto lateralmente dai seggi sacerdotali e nelle parte centrale dal seggio prelatizio e dal tronetto sul quale campeggia lo stemma del Vescovo Marino. Gli stalli sono adornati con braccioli sorretti da leoni beccati.

 

Testi sulla Chiesa di San Marco a cura della dott.ssa Elisa Cagnazzo, Ufficio Beni culturali Diocesi di Crotone- Santa Severina