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Isola Capo Rizzuto, Chiesa Santa Maria Assunta o ad Nives

Isola Capo Rizzuto, Chiesa Santa Maria Assunta o ad Nives

Benvenuti nella Ex Cattedrale di Isola di Capo Rizzuto, intitolata a S. Maria Assunta o Ad Nives.

La struttura sorge all’esterno delle mura cinquecentesche che circoscrivono il nucleo urbano di Isola, fatte costruire nel corso del XVI secolo da Giovanni Antonio Ricca, feudatario del luogo. La chiesa sorge probabilmente su un antico monastero benedettino che la tradizione vuole tramutato in Cattedrale con l’erezione della Diocesi intorno all’anno mille.

L’edificio ha subito nel corso dei secoli notevoli interventi che ne hanno mutato la fisionomia. L’impianto è molto semplice, una pianta basilicale a tre navate con sei cappelle laterali. La semplice facciata, sull’ampia piazza prospiciente che guarda le mura della città, evidenzia le trasformazioni settecentesche volute dal Vescovo Francesco Marino (1682 – 1715).

Il portale in arenaria, d’impostazione classica, è certamente opera di maestranze locali, per i ricorrenti motivi adottati dagli scalpellini calabresi: si noti i basamenti a più livelli e arricchiti da motivi geometrici e fitoformi, il ricco decoro del fregio, con girali e putti; la corposità dei capitelli che si riallacciano all’ordine composito; il timpano spezzato con al centro lo stemma vescovile marmoreo del Vescovo Marino. Lo stesso portale è un’opera successiva e sovrapposta ad un ingresso originario, questo si evidenzia sia dai motivi decorativi descritti in precedenza che dal fuori asse rispetto al piccolo oculo, perfettamente centrato rispetto alla facciata. A prima vista sembra che la chiesa sia priva di campanile. Nel XVIII secolo si sentì l’esigenza di averne uno, l’ultimo Vescovo a capo della Diocesi di Isola, Michelangelo Monticelli, fece riparare e modificare la torre di guardia cinquecentesca, opera del vescovo Caracciolo, munendola di due campane piccole e di due grandi.

 

Testo a cura della dott.ssa Elisa Cagnazzo, Ufficio Beni culturali Diocesi di Crotone - Santa Severina

 

 

NAVATA CENTRALE

Entrando dal portone principale, ci si trova di fronte, la navata centrale, scandita da una successione di tre arcate a tutto sesto su pilastri ricoperti da marmo. Da qui parte la decorazione pittorica realizzata negli anni ’50, unificando nei motivi adottati il soffitto a finti cassettoni, le pareti con medaglioni dipinti e l’arco maggiore che introduce al presbiterio con medaglioni rappresentanti  San Pietro e San Paolo.

PRESBITERIO

Proseguendo, in fondo alla navata centrale, il presbiterio, ossia l’area riservata al clero, si presenta leggermente rialzato, segnato da quattro archi, è coperto da una finta volta. Nell’angolo del pilastro destro è posto il fonte battesimale, sul pilastro a sinistra si trova il suntuoso seggio vescovile in marmi policromi datato 1758. Esso fu fatto realizzare, come si rileva dallo stemma, dal Vescovo Giuseppe Lancellotti (1749 – 1766), promotore anche della realizzazione dell’altare maggiore e dell’altare della cappella del SS. Sacramento. Dietro l’altare maggiore attuale è stato collocato il seggio in noce di Mons. Francesco Marino (1682 – 1715), opera di un intagliatore locale del XVII secolo, che nella parte superiore dello schienale riproduce lo stemma vescovile. 

NAVATA DESTRA

Varcando il primo arco sulla destra, vicino il fonte battesimale, ci si trova davanti la prima cappella della navata destra. Dedicata alla Madonna Greca, o S. Maria ad Nives, poiché custodisce la tavola raffigurante la Madonna stessa. Il Frangipane, nel suo inventario del 1933, definisce l’opera << dipinto a fondo d’oro di pretta maniera bizantina, in varie parti ritoccato>> . La tavola è stata attribuita a un pittore cretese-veneziano del XVI secolo, e inserita dalla Di Dario, professoressa di storia dell’arte medievale, nell’ambito di Andreas Ritzos. L’Icona ripercorre una consolidata iconografia diffusa in Calabria: la Vergine, sul tipo di Elousa, regge sul braccio sinistro il figlio che appoggia il viso su quello della madre. Le figure si stagliano sul fondo oro insieme agli angeli, sui lati in alto, sotto ai quali ci sono brevi iscrizione greche. Intorno alla metà dell’Ottocento, la cappella verrà abbellita e arredata dalla famiglia Baracco, committenti, anche, dell’altare in marmo policromo presente nella cappella. Annualmente, ogni primo lunedì di maggio, si festeggia la Madonna Greca, con una processione che parte dall’Ex-Cattedrale di Isola e arriva al Santuario, sempre dedicato alla Madonna Greca, a Capo Rizzuto.  Scendendo lungo la navata, s’incontra la seconda cappella dedicata all’Assunta,  con un fastoso altare ligneo, che incornicia una parziale riproduzione, olio su tela di Nicola Pignatari, della più celebre Assunta di Tiziano nella chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia. Ultima cappella, è quella dedicata a San Nicola, che presenta un altare barocco riprodotto, ma con piedistalli originali, del XVI secolo, recanti lo stemma di Mons. Caracciolo. Allo stesso periodo è riconducibile la testina d’angelo che spunta al centro del fregio policromo del medesimo altare.

NAVATA SINISTRA

Al tempo di Mons. Caracciolo, vescovo di Isola dal 1562 al 1605, risale la cappella del Rosario,, la prima che si apre sulla navata sinistra, istituita nel 1582 a favore di Giovanni B. Cochinella, vicario della Diocesi, come ricorda l’epigrafe conservata sulla parete sinistra della cappella stessa. Sulla parete destra, è invece murata l’epigrafe che ricorda la concessione del 10 luglio 1577 in favore delle anime dei defunti. Ai piedi  dell’altare si trova una lastra tombale cinquecentesca, riconducibile alla famiglia Cochinella per la presenza dello stemma. Sull’altare marmoreo napoletano, domina il grande quadro con al centro la Madonna del Rosario, circondata da altre raffigurazioni della vita della Vergine e di Gesù. Interessante, risulta la cornice architettonica definita da semplici e regolari elementi lapidei che scandiscono l’ingresso alla cappella. Probabilmente una simile impostazione doveva ripetersi per tutte le cappelle. La seconda cappella lungo la navata sinistra è dedicata al Sacro Cuore.  L’ultima cappella, invece, è dedicata all’Immacolata, presenta un altare in marmo policromo, un’edicola votiva con al centro una statua della Vergine Maria.